Prima che vegna scuro
PRIMA CHE VEGNA SCURO di Liliana Lorenzi Gasperin
adattamento ed elaborazione in due atti di Mimmo Venditti
Allestimento e debutto
1 maggio 1992 - Cava de' Tirreni - Teatro A.C.C.A.
La Commedia
E' la rappresentazione di una drammatica esperienza: quella di una persona costretta a guardare in faccia la morte…
Ad una giovane, nel fiore degli anni, per un banale errore, viene diagnosticato un male incurabile.
E' a questo punto che la donna s'accorge come la vita, vissuta fino a quel momento in modo distratto, ha un peso ben diverso.
La superficialità si tramuta in riflessione diventa addirittura poesia.
Riscopre allora valori dimenticati che cambieranno il suo modo di pensare e di… vivere…
Considerazioni dell'autrice
Le vicissitudini dell'esistenza umana sono la miniera dell'idea teatrale.
Momenti del pensiero umano, riflessioni sull'esistenza e conflitti psicologici sono sempre stati il tessuto di ogni opera scritta.
La PAROLA, il teatro di PAROLA, esternare con la PAROLA situazioni e pensieri è il teatro che preferisco, è il teatro di sempre.
Ogni ricorso a novità, a chiassose stravaganze non attira il mio interesse.
Se ho un motivo, un'idea, questo mi basta; anche fatti occasionali della vita mi forniscono tutto ciò di cui ho bisogno per fare teatro.
Liliana Lorenzi Gasperin
Il Capocomico
Nel leggere «Prima che vegna scuro» - scritto in dialetto veronese - ho scoperto, ancora una volta, quanto sia assurdo pensare che un testo dialettale debba nascere e morire nella propria regione.
Nella mia quarantennale esperienza di capocomico si è sempre più rafforzata l'idea che se una commedia è «buona» essa «funziona» a prescindere dalla lingua o dal dialetto usato dall'autore.
Facendo esprimere i personaggi in dialetto cavese non sarebbe risultato meno credibile perché l'autrice li aveva creati «veri».
La difficoltà era nel tentativo di rendere gli stessi sentimenti con una musicalità diversa; se ci sono riuscito lo saprò alla fine dello spettacolo.
D.M.V.